Politicando

La politica tra pratica e filosofia

today2 Ottobre, 2024 54 2

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Un carissimo amico protagonista da tanti anni dello scenario politico regionale e nazionale, soleva ripetermi questo monito “Primum vivere, deinde philosophari” (prima [si pensi a] vivere, poi [a] fare della filosofia). Questo accadeva quando io da accademica che tiene molto in conto la teoria politica, il dovere essere di un contesto, una pratica e anche, sì, una professione, cercavo di portare al centro della discussione non solo obiettivi di merito a breve termine, ma anche una visione coerente nei principi, se non sempre nel tempo dell’agire politico. Chi invece la politica la fa, battendo il territorio, parlando con le persone e volendo agire nell’immediato, ritiene che prima, sia necessario trovare il modo di farsi eleggere – condizione sine qua non per poter governare – e solo poi, si possa tenere in conto teorie, approcci, modelli politici.
Al netto delle mie deformazioni teoriche – che però non reputo mero filosofeggiare – ritengo che per essere eletti bisognerà pure mostrare, ancora, nonostante la fibrillazione emotiva che caratterizza la politica contemporanea, una certa capacità di astrazione e di programmazione più complessa della gestione della contingenza, un attaccamento di valore a quanto si crede e a quanto si è fatto in precedenza. E se la parola coerenza non è più di moda, allora parlerei di fedeltà non tanto e non solo alle proprie idee, ma ai propri  obiettivi politici, il cui raggiungimento, in un contesto mutevole ed eterogeneo, potrebbe sì avvenire solo mutando strategia nel breve periodo, ma mantenendo una identità di valore riconoscibile.

Questo faticoso preambolo per porre una domanda, più che per dare risposte: l’alleanza che il centro-destra ha siglato a livello nazionale per le elezioni regionali con tale Stefano  Bandecchi, discusso sindaco di Terni, è una legittima strategia per “vivere” o una caduta di valori e credibilità di una parte politica in affanno, a tratti terrorizzata di perdere il governo della regione alle prossime elezioni di novembre? La persona in questione rappresenta la negazione più totale di ogni principio che possa definire la “buona politica”, un uomo da avanspettacolo, ma più volgare, che ha fatto della prepotenza e della maleducazione la cifra principale del suo agire politico, nonché, nello specifico, avversario indomabile del centro destra ternano, e non solo.

Ecco io credo che esista un limite alle strategie e alle alleanze che si possano mettere in campo per vincere, che sì in politica è fondamentale “vivere”, ma che un po’ di “filosofia” sia necessaria perché si possa esistere politicamente con credibilità e qualità politica.

Chiara Moroni

Scritto da: Pierpaolo Burattini


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