Paranza

L’insostenibile croccantezza dell’essere

today13 Gennaio, 2025 31

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Da dicembre 2024, puntuale come le feste comandate, è tornato sui canali Sky Masterchef, giunto alla sua quattordicesima edizione. Quattordici anni in cui il nostro paese ha visto sempre più ristoranti e trattorie trasformarsi in ‘laboratori’ e ‘officine’, tanto da non sapere più se dobbiamo ordinare un antipasto o una revisione, quattordici anni in cui gente cresciuta con una rigida dieta a base di Simmenthal e sottilette ha iniziato a disquisire sui social e nelle recensioni di “giochi di consistenze” e di quanto siano importanti in un piatto crunch e acidità.

Sono stati gli anni bui dell’ascesa del food porn, dell’onnipresente pistacchio di Bronte che a meno che Bronte non sia estesa quanto l’Alaska non può fisicamente venire da Bronte, del panino con mollica o senza, delle burrate intere sulle pizze, della guerra della carbonara e della pizza contemporanea. Anni in cui Masterchef ha contribuito alla creazione di uno stardom gastronomico che ha elevato gli chef a protagonisti dello spettacolo e fornito materiale alla creazione di fenomeni virali, meme, tormentoni. Un gioco di sponda con il mondo digitale che ha funzionato a tal punto da sembrare, oggi, uno degli obbiettivi principali nella scrittura dello show: il casting, edizione dopo edizione, ci propone una galleria di freak e personaggi sempre più funzionali ai reel di Instagram che a una cucina, inquadrati in una dimensione che, se agli inizi spingeva l’acceleratore sulla crudeltà e la brutalizzazione del concorrente, oggi invece predilige la svolta drama.

Così, mentre uno chef tristellato norvegese viene costretto a disquisire della cottura del granchio con tale Serafino, impiegato in pensione del Comune di Ceprano, vediamo concorrenti fare pace con la figura del padre scomparso grazie a una fettina panata particolarmente riuscita, piangere a dirotto e mettere in discussione tutta la loro vita dopo aver stracotto una melanzana, fare outing davanti a una cacio e pepe. Per noi, che amiamo Masterchef proprio per questo, il naufragare è dolce in questo gioco di inconsistenze.

Giacomo Nencioni

Scritto da: Radio Glox


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