Burattini Senza Fili

Un biglietto anonimo rivolto a tutti noi

today30 Dicembre, 2024 27

Sfondo
share close

Un giorno sarebbe interessante se qualcuno, magari un neuropsichiatra, ci spiegasse quante notizie o informazioni, tra quelle che leggiamo o apprendiamo ogni giorno, rimangono effettivamente fissate nella nostra mente prima di sparire nel frastuono quotidiano.
A pensarci bene, ognuno di noi potrebbe fare il seguente esperimento: domandarsi quale informazione o notizia delle ultime settimane gli continui a ronzare in testa; potrebbe essere qualcosa di apparentemente insignificante, prosaico, ma che ci ha rivelato qualcosa, oppure ha aperto uno squarcio di riflessione su aspetti che davamo per scontati o su cui non ci eravamo soffermati.
Personalmente, nell’indistinto fluire di questi giorni investiti dal clima di festa, qualcosa ha attirato la mia attenzione: un trafiletto di cronaca riportato, poi, da alcuni quotidiani, che citava quanto scritto da un anonimo studente di Bari. Un biglietto scritto e poi lasciato, come tanti, su un albero natalizio della sua università: “Vivere è diventato estenuante, e non ho molta più voglia di farlo… Vorrei addormentarmi e non svegliarmi più”.
Ho letto, voltato pagina, continuato la lettura e la notizia si è fermata lì, nel mezzo, come tante altre, archiviata senza troppo rifletterci sopra; eppure, qualcosa ha continuato ad aleggiare nello scorrere di stimoli, interessi e curiosità e, così, nei giorni successivi, ho deciso di andare a ricercare la notizia, per vedere se ci fossero stati approfondimenti o se, magari, quello studente avesse abbandonato l’anonimato e si fosse fatto avanti, in qualche modo.
A pensarci bene, di quel biglietto, scritto e abbandonato come una bottiglia in mezzo al mare, non mi ha colpito l’ammissione di estrema fragilità, quanto la possibilità che ci fosse qualcuno che realmente avrebbe potuto ascoltare e accogliere il messaggio contenuto in quelle parole; forse perché la disponibilità al semplice ascolto mi sembra una pratica ormai archiviata rispetto a un tempo, quello attuale, in cui ognuno di noi privilegia la modalità del cercare e dare risposte quasi automatiche, che devono essere quanto più rapide possibili.
In quel biglietto, probabilmente, c’era solo una richiesta di ascolto, più che il desiderio di ricevere una risposta: un semplice ascolto che già contiene l’accoglimento e la condivisione di un grido d’aiuto. Di quel biglietto e di quel ragazzo molto probabilmente le cronache non ne daranno più notizia, ma le sue parole chiamano in causa ognuno di noi, spingendoci a crescere maggiormente nella capacità di ascolto reciproco piuttosto che nella volontà di fornire risposte senza troppa verifica. “Pensiamo troppo e sentiamo troppo poco. Più che di macchine abbiamo bisogno di umanità. Più che d’intelligenza abbiamo bisogno di dolcezza e di bontà” gridò il grande dittatore di Charlie Chaplin; a lui si unisce il silenzioso grido dello studente anonimo e di tutti coloro che chiedono di essere ascoltati, firmando le loro urla con inchiostro trasparente.

Pierpaolo Burattini

Scritto da: Pierpaolo Burattini


Articolo precedente

Markettiamo

Merchandising, da strumento di marketing a simbolo dell’identità universitaria

Il merchandising, inteso come strategia di marketing, nasce come strumento di gestione e promozione del punto vendita, ovvero il luogo in cui si incontrano domanda e offerta. La sua efficacia non dipende solo dalla disposizione visiva dei prodotti, ma anche dal modo in cui gli articoli vengono presentati per attrarre il consumatore, stimolandolo all’acquisto attraverso tecniche di esposizione, segnaletica e cartellonistica mirata. Tuttavia, il concetto di merchandising non si limita […]

today24 Dicembre, 2024 31 11 2


Scrivici in diretta!
Invia
0%