Burattini Senza Fili

Un centrodestra umbro di proposta e non protesta

today28 Gennaio, 2025 3

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La sberla elettorale è stata forte: il disorientamento rischia di far girare la testa e azionare la lingua prima del cervello e il desiderio di regolare qualche conticino insoluto in casa propria è una tentazione golosa, ma anche molto pericolosa che, alla lunga, rischia di allontanare gli elettori. Mettersi oggi nei panni dell’opposizione di centrodestra in Regione Umbria, come in molti Comuni, non è facile. Il 2024 si è chiuso con un ribaltamento di certezze e prospettive che, se non analizzate, rischiano di posizionare il centrodestra all’interno di un cono d’ombra che può diventare un compagno di strada difficile da scrollarsi di dosso.

Uno degli interrogativi politici per questo 2025 può essere formulato così: che tipo di opposizione serve all’Umbria e alla coalizione di centrodestra? La domanda ha una sua urgenza e per un motivo molto semplice: l’Umbria non è più la terra di un sistema politico bloccato, in cui l’alternanza è solo una parola per indicare un Eldorado lontano, ma una possibilità a cui gli elettori umbri hanno fatto capire di credere e volere.

Sintesi: oggi chi ha in mano le leve del potere non è sicuro che le abbia a tempo indeterminato e chi siede sui banchi dell’opposizione non è detto che ci resti troppo a lungo.

Da un punto di vista di mera razionalità politica, tutto questo dovrebbe spingere l’attuale maggioranza di centrosinistra, in Regione e in molti Comuni, ad evitare gli errori del passato e l’attuale opposizione di centrodestra a non consegnarsi a quella specie di ‘maledizione’ che, per circa cinquant’anni, l’ha resa non credibile come classe dirigente di governo agli occhi dei propri cittadini: la ‘maledizione’ di pensarsi eternamente opposizione, vivendo continuamente all’interno di una bolla in cui aveva la meglio la protesta e non la proposta; l’urlo fine a se stesso e non il coraggio di incalzare la maggioranza su progetti concreti; il parlare ai propri elettori più che agli umbri; la mancanza di coraggio nel cercare accordi e proporre bipartisan.

Oggi questo centrodestra, rispetto a quello che abbiamo conosciuto, ha però un vantaggio non da poco: tra le sue file ha persone che hanno sperimentato o stanno sperimentando ruoli di governo a livello regionale e nazionale.

Inutile fare i nomi dei vari Romizi, Agabiti, Pernazza o di Zaffini, Arcudi, Melasecche, Prisco ed altri ancora, per non dire della ex presidente Tesei, che oggi siede sui banchi dell’opposizione. Insomma, oggi gli umbri si ritrovano un centrodestra che ha governato (in alcuni casi anche bene) e che per tornare a guidare la regione non dovrebbe dimenticarsi di essere classe dirigente, con tutto quello che questa espressione abusata significa.

Forse, per tornare a governare non bisogna dimenticarsi di averlo fatto.

Questo insegna l’alternanza e il centrodestra farebbe un grave errore a dimenticarlo; questo, probabilmente, si aspettano quegli umbri che hanno votato centrodestra.

Pierpaolo Burattini 

Scritto da: Radio Glox


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